Fiano Romano - Guida Turistica

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.: FIANO ROMANO
 Fiano Romano è un comune di 10.807 abitanti della provincia di Roma. Secondo alcuni studiosi la città etrusca di Capena, il cui territorio era compreso tra gli odierni paesi di Capena, Civitella San Paolo e Fiano Romano, venne distrutta agli inizi del IV secolo a.C. dai Romani insieme all'alleata Veio. Gli abitanti si sparsero in piccoli insediamenti sulle vicine colline, che sotto il dominio di Roma crebbero in importanza e rappresentarono i futuri nuclei oltre che di Fiano, di Civitella San Paolo e dell'attuale Capena, di Morlupo, di Rignano Flaminio e di Castelnuovo di Porto. Secondo altri la distruzione non ebbe luogo, essendosi Capena arresa ai Romani, e Fiano si sarebbe invece sviluppata in seguito alla decadenza del centro religioso di Lucus Feronia. La popolazione locale, per sfuggire alle invasioni barbariche si sarebbe rifugiata sulle colline costituendo gli insediamenti dai quali ebbero origine Fiano, Civitella San Paolo e Nazzano. All'epoca buia delle invasioni barbariche, nelle campagne la chiesa rappresentava l'unica autorità, che sarà poi consolidata nel sec. V con la fondazione dei conventi Benedettini. Fiano (Fundus Fianus o Flavianus o Flaganus) era compreso nella Provincia denominata "La Teverina" sotto la diocesi di Porto, controllata dai Monaci Benedettini di S. Paolo; il "Fundus" viene nominato per la prima volta nel diploma di Lotario I dell'anno 840 per l'abbazia di Farfa. In seguito, del "Fundus" si ritrovano tracce in vari atti e documenti: nel 1013 è ricordato tra i beni che Benedetto VIII aveva in precedenza donato a Farfa; nel 1058 i conti di Galeria donarono ai monaci la Chiesa di "Sancta Maria ad Pontem de Flaiano" e quella di S. Biagio "infra castellum de Flaiano" . Nel 1081, una bolla di Papa Gregorio VII riconosce il "Castellum" Flaianum di proprietà del monastero di S. Paolo. Nel 1139, l'abate di S. Paolo rivolge a Papa Innocenzo III la protesta per l'usurpazione del Castello operata dagli eredi di Tebaldo da Cencio. In seguito, Papa Alessandro III e gli imperatori Federico I ed Enrico IV confermeranno con atti ufficiali i diritti dei benedettini di S. Paolo su Fiano. Più tardi (1300), gli Orsini acquistarono circa la metà di Fiano; l'altra metà entrerà a far parte del patrimonio della stessa famiglia tra il 1404 e il 1406, per opera di Paolo Orsini, che la acquistò per soli 1.100 fiorini, avvalendosi della parentela che lo legava come cognato all'abate di San Paolo. I discendenti di Paolo Orsini vendettero, poi, Fiano con Morlupo e Monte la Guardia, per 10.000 fiorini ai Colonna, i quali non rimasero a lungo a Fiano, in quanto nel 1443 Fiano e Scorano vengono divisi tra il Monastero di S. Paolo e Orso Orsini. Da quest'ultimo, nel 1451, fu posta un'ipoteca a favore della moglie Elisabetta d' Anguillara sul castello di Fiano. Nel 1478 governava Fiano Paola Orsini e nel 1489 la città apparteneva a Niccolò III Orsini.
  Per più di duecento anni, gli Ottoboni furono i signori di Fiano (1690-1897), fino a quando il principe Don Marco Ottoboni- Boncompagni-Ludovisi Senatore del Regno, pur mantenedo il titolo di duca di Fiano (che trasmise agli eredi), vendette al costruttore Carlo Menotti il Castello e i terreni per 900.000 lire. Alla morte di Carlo Menotti , ereditò il patrimonio il figlio Mario. Dopo la Grande Guerra (1915-18), una parte della tenuta dei Menotti fu ceduta agli ex combattenti, che la pagarono una somma esigua. Con l'inizio dell'epoca fascista, Mario Menotti andò in India, dove morirà molto tempo dopo, e l'Amministrazione delle terre fu affidata al conte Orsolino Cencelli. Ma i fianesi richiedevano con forza la concessione di altre terre e alla fine della II Guerra Mondiale, iniziarono un'aspra e lunga lotta per ottenerla. Per quanto riguarda il Castello è stato acquistato dal Comune di Fiano Romano, che ha compensato la Congregazione delle Suore Domenicane con la costruzione di un meraviglioso complesso alle falde di una collina vicinissima al centro di Fiano, che ospita numerosissimi bambini della Scuola Materna delle Suore. 'Purtroppo Fiano è stata oggetto negli ultimi tempi di una fortissima speculazione edilizia. Negli ultimi anni la popolazione è crescita con un ritmo impressionante raddoppiando letteralmente negli ultimi anni. La crescita della popolazione non è stata accompagnata da una crescita dei servizi: l'affollamento scolastico è ormai a livelli intollerabili, non esistono scuole oltre le primarie (medie ed elementari) , non esiste un posto di pronto soccorso il trasporto pubblico è decisamente insufficiente. Il paese stà assumendo sempre più l'aspetto di una borgata romana con tutti i problemi che ne derivano in termini sociali e culturali. Nessuno spazio è lasciato all'iniziativa culturale: per riuscire a portare avanti qualche idea occorre rivolgersi ai signorotti locali e/o alla locale sezione dei DS che fà e disfà in tutte le aeree possibili di interesse. La situazione di abbandono è presente anche nello sport, non esiste nulla che non sia legato al calcio, non esistono campi di atletica ne piscine pubbliche. La delinquenza stà aumentando notevolmente, diventa sempre piu complesso girare in automobile o trovare un parcheggio.